Il Cimitero Acattolico di Roma: un concentrato unico di fascino, storie e silenzi
Nascosto tra gli antichi cipressi, al di là delle mura Aureliane di Roma, all’ombra della Piramide Cestia, si trova un luogo misterioso e suggestivo: il Cimitero Acattolico. Oasi di serenità e pace è un tesoro nascosto che attira pellegrini, poeti e viaggiatori curiosi, un mondo dove le storie di vita e morte si intrecciano, dove le tombe sono testimonianze di vite vissute e dove la storia si fonde con il silenzio dei secoli.
Cimitero Acattolico
Storia e Descrizione
Fino al XIX secolo la zona, l’attuale quartiere di Testaccio, era un’area di proprietà pubblica dove i romani e i visitatori trovavano un luogo adatto allo svago, dove si pascolava il bestiame, si conservava e si spacciava il vino, il tutto sotto la sagoma della Piramide di Caio Cestio, da secoli uno dei monumenti più visitati della città.
Proprio qui gli “acattolici”, cioè i protestanti, scelsero il luogo adatto per le loro sepolture dal momento che non era consentito seppellire i non cattolici all’interno delle mura di Roma evitando la vergogna di essere costretti ad inumare i propri cari assieme alle prostitute e ai peccatori nel cimitero del Muro Torto, allora esterno anch’esso alla città.
La prima sepoltura conosciuta di un protestante fu quella di William Arthur dottore scozzese seguace del Re esule Giacomo Stuart, che morì a Roma nel 1716. Seguirono negli anni altre tumulazioni, fino a divenire uso consolidato tanto che nel tempo l’area venne denominata “cimitero degli inglesi”, anche se i sepolti non provenivano solo dal Regno Unito.
L’ufficialità come luogo cimiteriale e l’uso di costruire veri e propri sepolcri non avvenne prima degli anni 20 dell’800 quando venne finalmente concesso dalle autorità papali l’utilizzo e la conservazione come sito sorvegliato e custodito. Il Cimitero Acattolico, cominciò da allora la sua “storia”, luogo unico nel suo genere, evocante un’atmosfera di mistero e diversità, dove individui di diverse fedi religiose provenienti da tutto il mondo possono godere dell’eterno riposo.
Sito di tolleranza e rispetto reciproco, è attualmente un simbolo della convivenza tra diverse identità e credenze. Camminando tra le lapidi scolpite e le maestose tombe, è possibile incrociare nomi celebri e figure storiche come quelle di John Keats e Percy Bysshe Shelley, tra i più grandi poeti romantici inglesi, che qui trovarono la loro ultima dimora, Antonio Gramsci, lo scultore americano William Wetmore Story, il poeta statunitense Gregory Corso, Andrea Camilleri, Carlo Emilio Gadda, e molti altre figure più o meno famose.
Ogni angolo del Cimitero Acattolico racconta una storia, offrendo una finestra sulla vita e la morte di coloro che vi riposano e ogni tomba, con i suoi dettagli artistici, le iscrizioni commoventi, rivela le passioni, le tristezze e le speranze di vite vissute. Tra le tombe di illustri personaggi e di semplici sconosciuti, ci si avvicina alla fragilità e alla grandezza dell’umanità, in un’esperienza emotiva e profondamente umana.
Molto più di un luogo di riposo eterno è un luogo dove storia, arte e natura si fondono in una simbiosi perfetta con gli alberi secolari e il verde rigoglioso con un’atmosfera di tranquillità e contemplazione, invitando i visitatori a riflettere sulla vita e sulla morte, sulla provvisorietà delle cose e sulla bellezza della memoria.
Come Arrivare
Il Cimitero Acattolico si trova in Via Caio Cestio 6, a pochi passi dalla Piramide di Caio Cesto e dalla fermata della metropolitana “Piramide”, sulla linea B.
Sito Ufficiale
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