Se c’è una cosa che può catturare l’immaginazione dei tanti romani e turisti che visitano il Vaticano a Roma, è certamente la vista di quelle guardie eleganti, vestite in uniformi colorate e dalle espressioni imponenti, che proteggono il Papa. Ma perché sono svizzere? E come mai sono diventate una presenza così iconica nella Città del Vaticano?

Partiamo con calma. L’origine delle Guardie Svizzere Pontificie risale al lontano 1506, quando il Papa Giulio II decise di arruolare soldati svizzeri per la sua difesa personale. Da allora, le Guardie Svizzere hanno mantenuto questo ruolo fino ai giorni nostri, diventando una delle più antiche unità militari ancora in servizio attivo. La loro lealtà e il loro coraggio sono stati dimostrati in numerose occasioni durante la storia.

Ma perché Svizzeri? Potresti chiederti perché proprio i soldati svizzeri sono stati scelti per proteggere il Papa. La risposta è abbastanza semplice: la Svizzera ha una lunga tradizione di neutralità e di addestramento militare di alta qualità. Inoltre, durante il Rinascimento, i soldati svizzeri erano rinomati per la loro abilità e la loro fedeltà, rendendoli una scelta naturale per proteggere il leader spirituale della Chiesa Cattolica.

Per diventare una Guardia Svizzera, ci sono requisiti rigorosi da soddisfare. Ad esempio, è necessario essere cittadini svizzeri, celibi, di religione cattolica, alti almeno 1,74 metri e aver completato il servizio militare obbligatorio in Svizzera. Il loro addestramento militare è completo e include le arti marziali, la scherma e varie tecniche di difesa personale.

Per quanto riguarda le loro uniformi sgargianti, c’è da dire che questi colori non sono stati scelti solo per motivi estetici, ma hanno una necessità pratica: erano usati storicamente per distinguersi in campo durante la battaglia.

Le Guardie Svizzere Pontificie, con le loro uniformi colorate e la loro storia affascinante, non sono quindi un decoro folkloristico, ma un corpo speciale che rappresenta una tradizione secolare di lealtà, coraggio e dedizione.