Il Tesoro Sommerso di Roma: le Monete della Fontana di Trevi

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Monete della Fontana di Trevi

La Fontana di Trevi, splendida opera settecentesca in perfetto stile “Rococò”, teatro e scenografia delle sognanti pellicoli del cinema italiano e internazionale, meraviglia della città di Roma, è una tra le fontane più famose del mondo, meta irrinunciabile per ogni visitatore ospite della città eterna, magari anche solo per partecipare al rito tradizionale del lancio della moneta nella fontana ed esprimere il proprio desiderio.

 

La leggenda più diffusa ci racconta di una promessa: a chi lancia una moneta nella vasca dando le spalle alla fontana, sarà concesso il privilegio di tornare nuovamente a far visita a Roma in futuro. Così, da circa duecento anni si lanciano le monete nella Fontana di Trevi, di spalle, girandosi subito un attimo prima di vederla scomparire nell’acqua.

 

La tesi più accreditata riguardo al rituale del lancio della moneta è che a iniziare la tradizione nell’800, sia stato l’archeologo tedesco Wolfgang Helbig dopo un lungo soggiorno a Roma assieme ai numerosi suoi connazionali frequentanti i salotti della futura capitale, sede di studio ma anche dimora di languide “vacanze romane”.

 

Per contrastare la malinconia dovuta alla partenza imminente, inventò il rito della monetina, una sorta incantesimo in grado di rassicurare se stesso e i visitatori innamorati del posto come lui, sul garantito ritorno sotto il pigro cielo azzurro della città eterna.

 

Da quasi 200 anni il vascone principale della fontana di Trevi si è trasformato in un grande salvadanaio, custode di un tesoro numismatico internazionale. Considerando il flusso quotidiano e continuo di turisti smaniosi di fare una visita alla meravigliosa fontana per effettuare il migliore dei propri lanci di moneta, è facile pensare che la vasca conservi un’immensa fortuna.

 

La quantità esatta di monete e monetine è difficile da determinare con precisione, tuttavia, le stime sull’importo del “raccolto” si aggira su circa tremila euro al giorno, poco più di un milione di euro all’anno.

 

Sono gli operai di Acea, la società multiservizi che gestisce energia e acqua, a raccoglierle ogni mattina presto e a contarle e infine a consegnarle al comune. Già, perché da qualche anno, il tesoro della fontana è diventato una forma di “finanziamento” per il comune di Roma, soldi messi in conto nel Bilancio, gran parte dei quali sono comunque destinati a progetti sociali.

 

Nel solo 2016 è stato raccolto, ad esempio, ben 1 milione e 400mila euro, una cifra che resta più o meno costante, eccezion fatta per il 2014-2015 quando la Fontana fu chiusa per restauro e per il 2020 a causa del Covid. Per le monete straniere, c’è un accordo con le ambasciate: quando si raggiunge una certa cifra vengono cambiate, consentendo anche di capire i flussi turistici in base al tipo di valuta raccolta.

 

Facilmente raggiungibile a piedi da molte altre attrazioni romane famose, come il Pantheon e Piazza di Spagna, la Fontana di Trevi si trova nel centro storico di Roma, nel rione Trevi. Molto più di una semplice fontana o un capolavoro dell’architettura e dell’arte: è uno dei simboli di Roma, un luogo magico e una meta per esprimere i propri desideri e la sua bellezza e la sua storia la rendono una tappa imperdibile per i visitatori della Città Eterna.

 

Per saperne di più: La Fontana di Trevi, un trionfo dell’acqua e dell’architettura barocca

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