Il Ratto di Proserpina, capolavoro Barocco della Galleria Borghese di Roma

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Ratto di Proserpina

Nella splendida Galleria Borghese di Roma, situata nell’omonima villa comunale e prezioso “scrigno” che conserva una collezione di opere d’arte unica al mondo, una scultura in particolare cattura l’attenzione dei visitatori: il Ratto di Proserpina, capolavoro barocco realizzato tra il 1621 e il 1622 dallo scultore Gian Lorenzo Bernini.

 

La scultura è la rappresentazione di un episodio mitologico della storia di Proserpina, figlia di Cerere, dea romana della fertilità, che viene rapita da Plutone, il dio dell’oltretomba. La statua cattura un momento di grande tensione, con Plutone che afferra Proserpina con forza mentre lei si dimena nel tentativo di liberarsi.

 

Quello che rende questa scultura straordinaria è la capacità del Bernini di dare vita e movimento alle figure di marmo con i dettagli dei muscoli tesi, i capelli scompigliati, le espressioni angosciate, un dinamismo che non ha nulla di marmoreo ma che piuttosto conferisce una sensazione di realismo e movimento senza eguali. Le vesti sembrano fluire, le carni della ragazza cedono sotto la pressione delle possenti braccia di Plutone e i corpi sembrano respirare, trasmettendo un senso di energia e vitalità.

 

L’espressività dei volti di marmo è commovente: il dio dell’Oltretomba cerca di guardare la donna con avidità e bramosia leggibile nei suoi occhi, profondamente incavati dall’artista ma la visuale, gli è impedita dal braccio della ragazza. Proserpina, è colta nell’attimo in cui sta gridando e i suoi occhi trasmettono forti emozioni.

 
Ratto di Proserpina Galleria Borghese
 

L’opera fu realizzata da Gian Lorenzo Bernini quando aveva solo 23 anni per il cardinale Scipione Borghese come parte di un ciclo di opere commissionate da Borghese per abbellire la sua villa. Il materiale scelto è il marmo bianco di Carrara, noto per la sua purezza e lucentezza che Bernini ha saputo sfruttare al massimo, conferendo alle superfici una qualità quasi traslucida.

 

Una curiosità affascinante riguarda il processo di creazione di questa scultura la quale racconta che Bernini abbia utilizzato un particolare trucco per conferire un aspetto più luminoso e traslucido alla pelle di marmo di Proserpina, raschiando leggermente lo strato esterno della scultura per rivelare un marmo di un tono più chiaro sottostante, creando così un effetto di luminosità e morbidezza unico.

 

La sala della galleria dedicata alla scultura offre un ambiente raffinato e ben curato, contesto ideale per ammirare questa magnifica opera d’arte con la luce calda che penetra dalle finestre e l’atmosfera intima si crea un’esperienza immersiva, permettendo ai visitatori di apprezzare ogni dettaglio e la potenza emotiva della scena.

 

Questa statua è considerata una delle opere più significative del periodo barocco e un magnifico saggio della maestria di Bernini nel plasmare il marmo e esprimere il suo talento precoce: un gioiello della Galleria Borghese che obbliga il visitatore a rendergli un doveroso omaggio ricevendo in cambio un assaggio di vera meraviglia.

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